Nel vocabolario della potatura “cimare” significa tagliare la cima di un getto, cioè di un fusto o ramo giovane, in crescita. Si tratta di una potatura verde o estiva, vale a dire un intervento che viene fatto quando la pianta – albero, arbusto o erbacea – è in pieno sviluppo (al contrario della potatura secca, eseguita durante il riposo vegetativo delle caducifoglie). La cimatura rallenta o ferma la crescita di una parte della vegetazione, in modo che la pianta concentri le energie su ciò che rimane.
Oggi vedremo quali piante nell’orto e in campagna si avvantaggiano della cimatura. Parleremo infatti di cimatura del pomodoro, delle fave, delle cucurbitacee (come il cetriolo), ma anche di cimatura della vite.
La cimatura in orto: pomodori, fave e cucurbitacee
Fai la cimatura dei pomodori tagliando dal fusto circa 10-15 cm di apice con la cesoia dopo che la pianta ha formato 5-6 rametti che portano fiori (palchi fiorali). La cimatura va fatta, in luglio/agosto, solo per i pomodori a sviluppo indeterminato, il cui fusto cresce in altezza per tutto il ciclo vitale. È il caso di numerose varietà che si consumano fresche, tipo insalatari, ciliegini etc. (mentre i pomodori da conserve sono, in genere, a crescita determinata).
A fine stagione con la cimatura “forzi” la conclusione della coltura dei pomodori. Quindi puoi servirtene prima che arrivi il freddo o per liberare l’orto e preparare il terreno con la motozappa e una buona quantità di fertilizzante (a proposito, ecco come autoprodurre il compost per mantenere il suolo fertile).
La cimatura dei pomodori non è l’unica operazione prevista per un buon raccolto: approfondisci qui come coltivare i pomodori al meglio. Similmente alle altre piante i pomodori richiedono acqua: quando o dove serve, per irrigare l’orto puoi usare la motopompa.
Come tante varietà di pomodori, anche le fave sono a sviluppo indeterminato. Dopo la fioritura, quindi, con la cimatura delle fave rinforzi la parte bassa delle piante e assecondi lo sviluppo dei baccelli.
La cimatura del cetriolo serve a contenere le dimensioni delle piante e a migliorare la qualità – in sapore e dimensioni – degli ortaggi. Si fa, in genere, a giugno/luglio tagliando il fusto dopo la quarta/quinta foglia quando la pianta ne ha emesse 5 o 6.
Pur non indispensabile, oltre che sul cetriolo puoi fare la cimatura anche su altre piante della stessa famiglia (cucurbitacee): anguria, melone e zucca (non è consigliata invece per la zucchina). Lasciando crescere questi ortaggi senza intervenire con la cimatura ottieni un raccolto più abbondante – ma con ortaggi e frutta di dimensioni inferiori – e distribuito nel tempo.
Per cimare il melone, invece, taglia il fusto dopo la seconda foglia, all’emissione della quarta. Attendi che crescano i rametti secondari e cimali dopo la terza foglia in modo che si sviluppino i rametti terziari, da cui si formano i frutti.
La cimatura dell’anguria serve a circoscrivere in uno stesso periodo la produzione dei cocomeri e ad aumentarne le dimensioni. Basta tagliare il fusto sopra la quarta foglia per stimolare l’emissione di ramificazioni laterali. Puoi fare lo stesso tipo di taglio anche per la zucca e, prima che arrivi l’autunno, cimando la zucca acceleri la maturazione degli ultimi esemplari della stagione.
La cimatura è utile anche per il basilico: se togli le infiorescenze apicali prima che facciano i semi infatti stimoli la produzione di foglie, evitando che perdano aroma e si secchino. Il basilico è tra le regine delle erbe aromatiche: scopri quali piante non possono mancare nel tuo angolo delle aromatiche.
L’orto non conosce pause: qui trovi una carrellata dei lavori nell’orto. Se d’estate è un’esplosione di colori, forme e sapori (ecco come difendere l’orto dal caldo), d’inverno l’orto va protetto dal gelo, mentre all’inizio dell’anno rimane in attesa delle piantine che fai crescere nel semenzaio (qui puoi leggere un articolo con i nostri consigli sul tema).
La cimatura in campagna: vite
Quando le viti sono adulte ed entrano in produzione, una delle operazioni della potatura estiva è proprio la cimatura. Con la cimatura della vite tagli la cima dei germogli e alcune foglie giovani (cioè meno essenziali per la fotosintesi, dunque per la qualità dell’uva). Serve a contenere lo sviluppo della chioma, per fa sì che non ricada su se stessa. Favorisce quindi il passaggio di sole e aria, in modo che i grappoli maturino bene e in condizioni salubri (al riparo da malattie fungine, limitando così i trattamenti antiparassitari, che puoi applicare con l’atomizzatore).
Quando fare la cimatura della vite? Di solito tra l’allegagione (trasformazione dei fiori in acini) e la chiusura dei grappoli (momento in cui gli acini del grappolo iniziano a toccarsi), ossia fine tra giugno e metà luglio. La cimatura deve essere tempestiva: cimare la vite in ritardo significa dover tagliare in maniera più drastica, eliminando molte foglie importanti per la fotosintesi. Nel vigneto tempi e modalità della cimatura possono variare in base alla forma di allevamento della vite.