Quale orto non ospita piante di pomodoro? Anche se sul nostro continente ha una storia piuttosto breve, il Solanum lycopersicum è una delle verdure più diffuse negli orti domestici. Oriundo dell’America Centrale e del Sud, nella prima metà del Cinquecento il pomodoro arriva in Europa, dove viene usato più che altro come pianta ornamentale. Come alimento la sua diffusione è lenta, in Italia solo nell’Ottocento assume la portata che conosciamo oggi, ingrediente immancabile in tanti piatti: crudo, cotto, essiccato o sotto forma di salsa, concentrato e così via.
Una curiosità: visto l’uso che se ne fa in cucina il pomodoro è considerato una verdura, ma botanicamente parlando è un frutto (cresce dai fiori della pianta e ne contiene i semi). Oggi vediamo come coltivare i pomodori per avere un raccolto abbondante di frutti e di soddisfazione.
Come piantare i pomodori
Il pomodoro ama i climi caldo-temperati e soffre il freddo: per maturare ha bisogno di una temperatura diurna di 22-26°C, non a caso la sua stagione per eccellenza è l’estate. Va collocato in pieno sole: evita quindi posizioni anche solo in parte ombreggiate. Necessita di acqua, ma non è adatto ad ambienti umidi, che favoriscono le malattie. A parte i terreni compatti (argillosi) e con ristagni d’acqua, si adatta a vari tipi di suolo. L’ideale per il pomodoro sarebbe un terreno drenante, sciolto/di medio impasto, con pH 7-7,5, ricco di sostanza organica e ben lavorato.
Come piantare i pomodori nel tuo orto e quando farlo? Puoi percorrere più strade:
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Mettere a dimora le piantine di pomodoro comprate in vivaio ad aprile/maggio (anticipa l’operazione a marzo se l’orto è protetto da un tunnel a serra, che puoi costruire da te).
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Autoprodurre le piantine da mettere a dimora facendo la semina del pomodoro nel semenzaio a febbraio/marzo: ecco i nostri consigli per ottenere delle piantine da orto in semenzaio.
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Seminare il pomodoro direttamente in orto: ad aprile/maggio, quando il clima è stabile e non rischi più gelate tardive (la sua temperatura minima di germinazione è 12-13°C).
Per coltivare i pomodori si parte da un terreno ben lavorato, cioè soffice e ricco di sostanze nutritive. La preparazione del terreno per i pomodori va fatta da fine autunno a inizio inverno: vanga in profondità o fresa con la motozappa e fai una concimazione di fondo a base di letame, compost (qui trovi la guida al compost fai da te) o stallatico. Prima del trapianto o della semina, lavora il terreno superficialmente con la zappa, poi affina e livella con il rastrello. Se il terreno tende all’argilloso, per prevenire il ristagno dell’acqua e facilitarne il drenaggio ti conviene organizzare l’orto a baulature, cioè con prode rialzate di 20-25 cm.
Puoi approfondire la fase della lavorazione del terreno nella nostra guida alla preparazione dell’orto.
Dopo la preparazione del terreno per eliminare le erbe infestanti puoi ricorrere alla falsa semina.
Prima di piantare i pomodori puoi anche pacciamare l’orto con telo di plastica o materiale naturale (come erba secca): non è vincolante ma è utile per trattenere l’umidità del suolo ed economizzare l’acqua dell’annaffiatura, per tenere sotto controllo le malerbe, per raccogliere pomodori più puliti e sani.
Differenti per forma, dimensione, colore, gusto, diffusione, le varietà e sottovarietà di pomodori sono numerosissime, ma si possono dividere in 2 macrocategorie: le varietà a crescita determinata e quelle a crescita indeterminata. Le prime bloccano lo sviluppo a una certa altezza e in genere hanno un aspetto cespuglioso, le seconde continuano a crescere in altezza per l’intero ciclo vegetativo.
Tieni conto di questa caratteristica sia nella scelta delle varietà da coltivare (specie se hai un orto piccolo) sia al momento della messa a dimora o della semina dei pomodori. Rispetta quindi le distanze di impianto: 40-70 cm tra le piante e 70-120 cm tra le file, in base al tipo di pianta e al fatto che le file siano singole o binate.
Appena messe a dimora le piantine di pomodoro, fissa nel terreno i tutori senza danneggiare le radici (tieniti a 5-10 cm di distanza). Una semplice canna di bambù oppure un sostegno di legno, plastica o metallo è indispensabile per i pomodori a sviluppo indeterminato, ma può servire anche alle varietà determinate. Il tutore infatti evita che il fusto si pieghi (o addirittura si spezzi) sotto il carico dei pomodori, inoltre fa sì che la pianta riceva meglio la luce del sole e stia distante dal suolo.
Fra tutti gli attrezzi e accessori da giardinaggio, i guanti da lavoro e la motocarriola sono dei passepartout che non conoscono pause stagionali: aiuti preziosi per tutti i lavori in orto, compresa la coltivazione dei pomodori.
Come coltivare i pomodori
Dal trapianto (o semina) alla maturazione, i pomodori necessitano di acqua, che però non deve essere eccessiva: l’irrigazione va calibrata sia in base al tipo di terreno che all’aumento delle temperature. Le piante vanno bagnate al piede con innaffiatoio, tubo dell’acqua o ali gocciolanti (non bagnare a pioggia, così che foglie e pomodori rimangano asciutti). L’acqua ha un valore inestimabile: ecco come risparmiarla in orto durante i mesi più caldi.
A partire dalla messa a dimora o da quando i fusti raggiungono i 20-25 cm, via via che si alzano ricorda di legare le piante di pomodoro ai tutori senza che, crescendo, rimangano strozzate. Per legare usa spago, rafia, appositi fermagli di plastica, tubetto di plastica morbida etc.
Monitora le condizioni di salute dei pomodori, che possono essere colpiti da svariati parassiti (afidi, dorifora, cimici, lumache etc.), malattie dovute a funghi e batteri, fisiopatie (come marciume e scottature).
Pota le piante di pomodoro recidendo con una cesoia o a mano i germogli ascellari, quelli che crescono tra il fusto e i rametti che portano le foglie: si tratta della sfemminellatura o scacchiatura. Puoi usare i germogli più grandi per ottenere, tramite talea, nuove piantine (tardive) di pomodoro. Usa la cesoia anche per cimare i pomodori a crescita indeterminata, tagliandone l’apice: in questo modo le piante smettono di allungarsi e si avviano a concludere il proprio ciclo vegetativo. A settembre puoi ricorrere a questo “trucco” per far maturare gli ultimi pomodori della stagione prima che arrivi il freddo.
Se non hai pacciamato le prode dei pomodori, finché le piantine sono piccole per tenere a bada le infestanti fai la sarchiatura – cioè una zappatura leggera del terreno – oppure togli le erbacce a mano.
Il pomodoro è una pianta esigente dal punto di vista nutritivo, perciò impoverisce il terreno. Dunque dopo la concimazione di fondo, per coltivare pomodori sani e ottenere un buon raccolto, concima periodicamente. Inoltre per prevenire produzioni scarse, qualità scadente e malattie, non coltivarli per più di 2 anni di seguito nello stesso punto e aspetta 3-5 anni prima di ripiantarli o riseminarli nella stessa porzione di orto. Dopo i pomodori, con una corretta rotazione delle colture, prevedi liliacee (aglio e cipolla) o leguminose (come i fagioli), evita altre solanacee esigenti (melanzane, peperoni, patate). Oltre alla rotazione esistono altri sistemi per non far esaurire l’orto: scopri come mantenere fertile il terreno.
Stai organizzando le tue colture? Qui trovi una panoramica su come funziona il lavoro nell’orto, i consigli per proteggere e coltivare l’orto d’inverno e la nostra guida per creare l’angolo delle erbe aromatiche.