L’acqua è vitale per gli esseri umani così come per le piante. È l’acqua che permette alla vegetazione di assorbire le sostanze nutritive e di svolgere la funzione essenziale di fotosintesi clorofilliana. É l’acqua che dà consistenza e resistenza ai tessuti e, traspirando, fa in modo che le foglie regolino la propria temperatura quando il caldo è eccessivo, con un meccanismo simile alla nostra sudorazione. Tutto ciò vale anche per l’erba del prato, che in estate può vivere una situazione di stress idrico. L’acqua è, quindi, preziosa per il tuo giardino – soprattutto quando la pioggia scarseggia –, perciò va usata in modo razionale, senza sciuparne neanche una goccia. Ecco perché è importante sapere quando, quanto e come irrigare il prato d’estate: scopriamolo.
Quando irrigare il prato d’estate (e quando non farlo)
In quale momento della giornata è meglio innaffiare il prato? Non irrigare durante le ore più calde o di sera, ma al mattino presto. Se bagni durante il giorno l’acqua evapora in poco tempo: anche se hai l’impressione di innaffiare a sufficienza, in realtà l’erba non riceve un gran beneficio. Bagnare l’erba di giorno, in pratica, si traduce in uno spreco d’acqua.
Non è consigliabile nemmeno innaffiare il prato di sera o di notte perché significa lasciare l’erba bagnata per ore, esponendola alle infezioni fungine, come quella causata dal Rhizoctonia solani che si manifesta sotto forma di macchie tondeggianti d’erba secca.
Se invece, irrighi il prato al mattino presto, c’è tutto il tempo per il terreno di assorbire l’acqua e per l’erba di asciugarsi.
Quanto spesso bisogna irrigare il prato? Ne parleremo nei prossimi paragrafi, dopo aver dato le indicazioni sulla quantità ottimale d’acqua per bagnarlo.
Quanto innaffiare il prato d’estate
Di quanta acqua ha bisogno l’erba del prato? Dipende da diversi fattori, tra cui:
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Tipo di erba: le microterme tipo Agrostis, Festuca, Lolium e Poa resistono meno alla siccità e al caldo estivi rispetto alle macroterme, come Cynodon dactylon, Stenotaphrum secundatum o Zoysia japonica.
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Altezza di taglio dell’erba: d’estate ti consigliamo di mantenere l’erba più alta, del 20-30% circa, rispetto all’altezza normale. Un prato più alto tollera meglio la carenza d’acqua e la calura ed è più resistente contro malattie e infestanti.
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Stagione: come sai, il fabbisogno giornaliero d’acqua del prato aumenta parecchio nei mesi più caldi, in particolare nel bimestre luglio-agosto.
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Clima locale: devi tenere conto, per esempio, della pioggia (un temporale estivo, infatti, può regalare al giardino molti litri d’acqua in poco tempo) e della ventosità (in una zona soggetta al vento, per il fabbisogno giornaliero del prato calcola un extra d’acqua fino al 20%).
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Tipo di terreno del giardino: un suolo sabbioso asciuga in breve tempo perché l’acqua si infiltra facilmente in profondità, al contrario un suolo argilloso tende a trattenerla e asciuga lentamente.
Quanto innaffiare il prato d’estate, dunque? Percorrendo da nord a sud la nostra penisola, in estate per il fabbisogno giornaliero medio di un prato, puoi tenere come riferimento una quantità d’acqua che va dai 5 ai 7 l/m2.
Come irrigare il prato d’estate?
Quanto spesso va innaffiata l’erba? È meglio fare delle irrigazioni abbondanti a distanza di 2-5 giorni l’una dall’altra, piuttosto che innaffiare meno ma più di frequente. Facciamo un esempio: se il fabbisogno giornaliero di un certo prato è di 5 l/m2 d’acqua e lo irrighi ogni 3 o 4 giorni, al momento di annaffiare gliene dai, rispettivamente, 15 o 20 l. Più il terreno è sabbioso, cioè drenante, più la pausa tra un’irrigazione e l’altra deve essere breve.
Distanziare i turni di irrigazione offre dei vantaggi per la salute del tuo prato:
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L’erba riesce ad asciugarsi, senza rimanere umida a lungo creando un ambiente favorevole allo sviluppo di malattie.
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Le singole piantine d’erba vengono stimolate a sviluppare le radici in profondità, alla ricerca dell’acqua presente nel suolo, aumentando così la loro “autonomia” idrica.
Puoi usare diversi sistemi per irrigare il giardino d’estate così come nelle altre stagioni: dal semplice tubo dell’acqua all’impianto di irrigazione a pioggia per il prato; mentre per innaffiare l’orto, gli alberi, le siepi e le aiuole puoi optare anche per un impianto di irrigazione a goccia.
Per alimentare il tubo o l’impianto di irrigazione prelevando l’acqua da un fosso o da una vasca di raccolta per l’acqua piovana puoi usare una motopompa autoadescante a scoppio. Come la MP 3000 di Efco: compatta, leggera, con un motore a 2 tempi da 1 kW a basso consumo – con un pieno da 0,83 l hai un’ora di autonomia – e portata massima di 150 l/min.
Puoi integrare l’irrigazione del prato a turni, che abbiamo appena descritto, con una tecnica specifica per l’estate: il syringing. Non si stratta tanto di un sistema per innaffiare ma per raffrescare il prato, aiutandolo a sopportare meglio lo stress da caldo. Come funziona? Bagni il prato un paio di volte nelle ore più calde, solo per alcuni minuti e con poca acqua: l’acqua evapora rapidamente abbassando la temperatura all’altezza dell’erba.
Temi che bagnando l’erba con il sole si crei l’“effetto lente”? Secondo una credenza molto diffusa, infatti, per effetto del sole le gocce d'acqua “bruciano” l’erba e le foglie. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che si tratta di una convinzione infondata, al limite solo le foglie coperte di peluria possono subire qualche danno: non è, comunque, il caso degli steli dell’erba.
Un effetto simile al syringing per il prato, puoi ottenerlo nebulizzando l’acqua sulla vegetazione del giardino – come piante in vaso, cespugli, siepi – con l’atomizzatore a spalla.
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