Il calabrone comune (nome scientifico Vespa crabro) è un tipo di vespa di grandi dimensioni con il corpo tricolore (giallo, nero e ruggine). Non va confuso con insetti simili della famiglia delle api come il bombo e l’ape legnaiola, né con vespe come la Vespa orientalis (detta calabrone orientale, pur essendo nativa in Italia) e la Vespa velutina (chiamata calabrone asiatico dalle zampe gialle).
Il ciclo biologico dei calabroni comincia in primavera con la costruzione del nucleo di nido da parte della regina. Dalle prime uova nascono le prime operaie, femmine sterili. A quel punto la regina si dedica solo alla deposizione di uova delegando alle operaie la cura della colonia e l’ampliamento del nido. Verso la fine dell’estate dalle uova nascono maschi e femmine feconde. In autunno muoiono la regina, le operaie e, dopo l’accoppiamento, i maschi. Sopravvivono solo le femmine fecondate che, come regine, trascorso l’inverno fondano nuove colonie annuali.
A volte le abitudini di questi insetti interferiscono con la nostra vita, rendendoli pericolosi. In questo articolo diremo come liberarti dei calabroni in sicurezza quando serve e come prevenirne la diffusione in casa e fuori.
I calabroni: abitudini, vantaggi e pericoli
I calabroni sono predatori che si nutrono di altri insetti ma si cibano anche di alimenti zuccherini come il nettare e la frutta matura. Possono rovinare il raccolto dei tuoi alberi da frutto – ciliegi, fichi, peri, susini e così via – o delle viti. Anche se catturano le preziose api sono comunque una presenza utile per l’ecosistema, quindi per il giardino e lo stesso frutteto: cacciano insetti dannosi come mosche, bruchi, cavallette, vespe e sono degli impollinatori.
Sfatando una credenza radicata, il calabrone non è particolarmente aggressivo – meno delle sue parenti vespe – se non in certi frangenti. Tende a stare lontano dagli esseri umani, raramente entra in stanze frequentate, non si lancia sulle tavole imbandite e scappa se minacciato, ma può reagire con aggressività se si tenta di schiacciarlo oppure se si è troppo vicini al nido.
Le femmine infatti hanno il pungiglione e la loro puntura risulta piuttosto dolorosa per la quantità di veleno che inietta. Un caso diverso dalla reazione locale, seppur dolorosa, è la reazione che provoca alle persone allergiche, che può andare da una reazione locale intensa a una generalizzata, le cui conseguenze possono arrivare a difficoltà respiratorie e shock anafilattico (potenzialmente mortali, un caso su un milione).
Come le api i calabroni sono insetti sociali. I loro nidi sono affascinanti strutture sferoidali dall’aspetto cartaceo che raggiungono anche dimensioni imponenti. Formati da più favi sovrapposti racchiusi da un involucro e con l’entrata in basso, vengono fabbricati con un impasto di legno masticato e saliva.
Dove preferiscono collocare i nidi? I calabroni ricercano zone calde, protette e tranquille, spesso all’interno di cavità esistenti, naturali o artificiali. Ad esempio in fessure o buchi nei muri perimetrali delle case, canne fumarie, sottotetti, intercapedini, controsoffitti, cassonetti delle tapparelle. I nidi possono essere addossati a cornicioni e gronde oppure nascosti sotto i davanzali. I calabroni trovano rifugio anche in legnaie e ambienti di servizio come depositi attrezzi e simili, all’aperto in alberi cavi, ceppi, casette per gli uccelli.
Quando e come disinfestare dai calabroni
Non è sempre indispensabile eliminare i calabroni con la disinfestazione, va fatto se sono una minaccia concreta per le persone. L’ideale è prevenire ed evitare che si moltiplichino. Uno dei sistemi che puoi adottare sono le trappole da appendere ai rami, tra gli alberi, dall’inizio della primavera (nel frutteto non aspettare che i frutti maturino). È il momento più propizio per catturare le regine prima che possano dare vita a una nuova generazione di calabroni. Per altri dettagli sulle trappole anti-calabroni e le varie attività di prevenzione vai all’ultima parte dell’articolo.
Dunque cosa fare quando trovi un nido di calabrone dentro casa, all’esterno o in giardino? Anzitutto mantieni una distanza di sicurezza di almeno 5 m. Il rischio è subire un attacco da parte di uno sciame e quindi essere bersaglio di punture multiple, che possono comportare una reazione grave da parte dell’organismo anche se non si è allergici.
Valuta bene la situazione prima di decidere come procedere nella disinfestazione dai calabroni e nella rimozione del nido. Se questo è di piccole dimensioni e in un punto facilmente accessibile (massimo 4-5 m di distanza o altezza) vaglia l’ipotesi di una disinfestazione dai calabroni fai da te. Altrimenti è opportuno chiamare un’impresa specializzata, attrezzata di tutto l’occorrente per lavorare in sicurezza. In alternativa contatta l’azienda sanitaria locale, che dovrebbe offrire vari servizi di disinfestazione a pagamento. Informati se il tuo Comune fornisce in qualche misura questo tipo di servizio, ad esempio grazie a volontari della protezione civile. Considera invece che, per problemi di questo genere in una proprietà privata, i Vigili del Fuoco intervengono solo in casi specifici.
Hai deciso di rimuovere un nido di calabroni in autonomia? Allora usa prudenza e agisci a distanza:
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Acquista un insetticida spray specifico per calabroni a lunga gittata, eventualmente di tipo schiumogeno. Non usare prodotti destinati ad altri insetti perché sono meno efficaci e la loro azione lenta può lasciare ai calabroni il tempo di pungere. Negli ambienti esterni puoi impiegare insetticida liquido a base di piretroidi, da distribuire con l’atomizzatore a spalla (qui trovi un video che illustra come usarlo in modo corretto).
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Proteggiti dalle punture indossando un doppio strato di indumenti, tuta in tessuto non tessuto, cappello con rete da apicoltore e guanti.
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Disinfesta al mattino presto o verso sera, momenti in cui la maggior parte dei calabroni si trova nel nido (sono insetti prevalentemente diurni).
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Spruzza l’insetticida da lontano prima all’esterno del nido e poi, tramite l’entrata, all’interno in modo da bloccare la reazione dei calabroni.
A questo punto puoi rimuovere il nido di calabrone, chiuderlo in un sacchetto di plastica e pulirne i resti. Se possibile chiudi con zanzariere o altro le vie d’accesso alla cavità o all’ambiente in cui era collocato (trovi ulteriori indicazioni in merito nell’ultima parte dell’articolo).
Una soluzione che ti raccomandiamo di non adottare per rimuovere un nido di calabroni è bruciarlo dopo averlo irrorato con insetticida o liquidi infiammabili oppure utilizzando la fiamma ossidrica.
Come prevenire i nidi di calabroni nelle tapparelle etc.
Visto com’è meglio procedere nella disinfestazione dai calabroni, passiamo ai suggerimenti per prevenire l’insediamento dei nidi nei cassonetti delle tapparelle e negli altri luoghi prediletti da questi insetti. Considera che i nidi abbandonati a fine stagione non vengono riutilizzati negli anni successivi, ma spesso viene sfruttato lo stesso sito:
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Controllo: ispeziona con regolarità i punti dove i calabroni potrebbero nidificare. I nidi si trovano più spesso nel cavo di alberi, nei sottotetti e all’interno delle canne fumarie. Se vedi un calabrone in giardino cerca di capire da dove arriva (e quindi dove sia il nido): osserva se si intrufola in qualche apertura della casa o si nasconde in un albero del giardino.
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Trappole selettive: ne esistono di vari tipi, molto pratiche sono quelle ad annegamento. Catturano i calabroni che entrano in una specie di imbuto e non riescono a uscire, affogando poi nel liquido usato come esca. Puoi acquistarle o farle da te, ad esempio riutilizzando delle bottiglie di plastica vuote. Per l’esca zuccherina esistono varie “ricette” a base di birra, aceto o vino e, naturalmente, zucchero o miele.
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Alberi: valuta se chiudere le cavità formate da tagli mal cicatrizzati. Ad esempio un tempo si adoperava malta di calce e segatura, ma curare le cavità in questo modo è una questione piuttosto controversa.
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Ordine: tieni per quanto possibile in ordine il giardino, il sottotetto, la legnaia, il deposito attrezzi etc.
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Ceppi, tronchi di alberi abbattuti etc.: eliminali o recuperali come legna da ardere. Per estirpare e spaccare un ceppo ti servono accetta, motosega, zappa, vanga, cunei e mazza. Prima di spostare un tronco per tagliarlo in pezzi adatti alla stufa, verifica che non dia riparo a un nido di calabroni.
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Vie d’accesso: sigilla le fessure di muri, controsoffitti etc.; scherma le finestre con zanzariere; chiudi con zanzariere finestre, prese d’aria e così via nel sottotetto, deposito attrezzi etc.
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Canna fumaria: un nido di calabroni può bloccare la fuoriuscita dei fumi di caldaie, stufe etc. quindi puliscila regolarmente e se non è in funzione chiudine il comignolo con una zanzariera.
Oltre che da calabroni, il giardino è popolato da altri insetti pericolosi: qui trovi un focus sulla processionaria e uno sulle pulci. Parlando dei possibili danni agli alberi da frutto causati dai calabroni, abbiamo accennato alla vite. Questa pianta è soggetta anche a malattie specifiche, una delle principali è l’oidio: ecco come prevenirlo e trattarlo.