Filtraggio delle acque sporche con la motopompa autoadescante

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Ispirazioni / Guida all'utilizzo / How to

15/06/2022

Tempo di lettura stimato circa 4 minuti

La motopompa centrifuga è il tipo di pompa più comune e versatile. Come funziona? Preleva un liquido – in genere acqua – da un punto tramite una bocca di aspirazione collegata a un tubo che pesca nel liquido stesso. Quindi, per mezzo di una girante mossa da un motore a scoppio, lo mette in rotazione per farlo riuscire da una bocca di mandata con una certa energia (pressione), grazie alla quale il liquido può superare un dislivello e/o percorrere una distanza.

Il punto di approvvigionamento fa la differenza rispetto alla qualità dell’acqua e qui parleremo dell’uso della motopompa per acque sporche.

Motopompa autoadescante: come funziona?

Prima di avviare una motopompa il tubo di aspirazione è vuoto – o meglio, pieno d’aria – perciò devi fare l’“adescamento” (o innesco). La motopompa infatti per funzionare ha bisogno di “continuità idraulica”, senza interruzioni dovute all’aria. L’adescamento consiste nel riempire d’acqua il tubo di aspirazione e il corpo della motopompa fino a sommergere la girante, eliminando così l’aria dal suo circuito.

Se una motopompa è autoadescante, come la MP 3000 di Efco, l’adescamento non va fatto manualmente. È sufficiente colmare d’acqua il corpo della pompa tramite un apposito foro di caricamento e, all’avvio della motopompa, l’aria presente nel tubo di aspirazione viene risucchiata ed espulsa dal tubo di mandata. Una volta eliminata completamente, con il tubo di aspirazione e il corpo pieni di liquido la motopompa è “adescata” (o innescata) e inizia a funzionare regolarmente.

Motopompa autoadescante per acque sporche

Una motopompa serve a spostare volumi d’acqua per svuotare, riempire, travasare etc. L’acqua può provenire dall’acquedotto, può invece essere acqua piovana o quella clorata della piscina, ma non sempre hai a che fare con acqua pulita come in questi casi.

Se le acque pulite possono contenere qualche minuscola impurità, le acque sporche contengono una quantità variabile di materiali grossolani (come rametti, foglie, ghiaia, sassi, pezzi di plastica) e di piccole particelle (sabbia più o meno grossa, limo, argilla etc.).

L’acqua fangosa è tipica dei fossi e degli scavi nel suolo per piccoli lavori edili o di sistemazione del terreno in giardino o in campagna. Sporca è anche l’acqua che può allagare cantina e garage in caso di nubifragio ma anche quella del laghetto in giardino (pensa al fondo ricoperto di limo e ghiaia o alla terra delle piante acquatiche).

Anche l’acqua della piscina più riempirsi di sporcizia se durante la stagione estiva non è tenuta pulita o se d’inverno non viene riparata con l’apposito telone. In ogni caso, che sia interrata o fuori terra, se vuoi svuotare la piscina per fare manutenzione la motopompa è la soluzione giusta.

Per usare la motopompa con acque sporche, il tubo di aspirazione (quello che preleva l’acqua da drenare, scaricare etc.) deve essere munito di filtro (di serie sulla Efco MP 3000), ben fissato con una fascetta. In questo modo eviti che i corpi estranei più grandi entrino nella pompa e danneggino la girante.

Se i materiali grossolani vengono bloccati dal filtro applicato al tubo di aspirazione della motopompa, le sostanze che intorbidiscono l’acqua (sabbia, limo etc.) possono circolare all’interno della motopompa senza intasarla. Per evitare danni, però i granuli devono avere al massimo un diametro di 5 mm. In commercio poi esistono motopompe per acque sporche adatte a un uso intensivo, cioè con quantità d’acqua ingenti e sostanze solide voluminose, come la ghiaia.

Affinché la motopompa autoadescante per acque sporche funzioni bene, il filtro e il tubo di aspirazione collegato devono:

  • Essere del tutto immersi, perpendicolari all’acqua (il tubo non deve piegarsi), distanti da superfici e ostacoli.

  • Non affiorare dall’acqua neanche parzialmente, perciò il tubo di aspirazione deve essere pieno d’acqua e la motopompa “adescata” in maniera corretta, come detto prima.

  • Non appoggiarsi al fondo o alle pareti del punto di approvvigionamento: ad esempio, se è un fosso controlla che le pareti non formino scalini su cui il filtro può incagliarsi (è facile non accorgersene proprio se l’acqua è sporca).

Come usare la motopompa con acque sporche? Oltre a porre un’attenzione particolare al filtro e al tubo di aspirazione, segui queste indicazioni valide anche se usi la motopompa con acqua pulita:

  • Scegli un tubo di aspirazione rigido, non collassabile (va benissimo un tubo spiralato), del diametro opportuno rispetto al raccordo di aspirazione della pompa.

  • Assicurati della perfetta tenuta dei collegamenti tra i tubi (di aspirazione e mandata) e i raccordi della motopompa: verifica cioè che le fascette siano ben strette.

  • Collega il filtro al tubo di aspirazione con una fascetta ben chiusa.

  • Colloca la motopompa il più possibile vicino all’acqua, in posizione stabile e in modo che possa funzionare al meglio (leggi quanto detto prima su filtro e tubo di aspirazione).

  • Riempi completamente la motopompa con l’acqua di adescamento: avviarla senza può causare danni al motore. Se la motopompa non eroga acqua subito o impiega qualche minuto, significa che non è stata ben adescata o che dai collegamenti tubi-raccordi entra aria.

In giardino come in campagna l’uso più consueto – ma non esclusivo, come abbiamo visto – della motopompa autoadescante è l’irrigazione, attingendo da fossi, corsi d’acqua, vasche di raccolta d’acqua piovana. Innaffiare è vitale, specie d’estate per proteggere dal caldo l’orto, le piante ornamentali e il prato (ecco i lavori da fare d’estate in giardino).

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