Quando e come potare le ortensie: guida pratica

Preparale a una fioritura ricca e colorata

Ispirazioni / Consigli sempreverdi

08/11/2023

Tempo di lettura stimato circa 4 minuti

Il genere delle ortensie conta decine di specie e varietà tra arbusti e rampicanti a foglia caduca. La maggior parte proviene dall’Asia orientale, alcune dall’America. Le ortensie fioriscono dalla primavera inoltrata a tutta l’estate. I fiori sono raggruppati in corimbi o pannocchie terminali il cui colore, in certe specie, è influenzato dal pH del terreno, o meglio dai minerali che questo contiene. In particolare dall’alluminio, da cui dipende la colorazione blu: se il terreno è acido – il substrato prediletto dalle ortensie – le infiorescenze tenderanno al blu, al rosa se è basico.

I fiori che probabilmente stai immaginando sono quelli sferici dell’Hydrangea macrophylla, la specie più comune, conosciuta anche come Hydrangea ortensis. È di questa che ci occuperemo nell’articolo di oggi sulla potatura delle ortensie.

Quando potare le ortensie

La potatura delle ortensie non va tralasciata se desideri una fioritura rigogliosa: serve a stimolarla e a mantenere le piante sane. Il periodo ottimale per potare è comune, ma la tecnica varia in base alla specie perché legata ai rami fioriferi, che cioè producono i fiori. L’Hydrangea macrophylla fiorisce prima sui rami di un anno e dopo sui getti giovani nati da altri rami, più o meno vecchi.

Ma quando potare le ortensie? A fine inverno (seconda metà di febbraio/marzo), con le nuove gemme ben visibili, le temperature in aumento e senza il rischio di danni dovuti a freddo o gelate. Si può anticipare la potatura delle ortensie ad agosto? Ciò che puoi fare a fine fioritura, prima che cadano le foglie, è cimare le piante per togliere i fiori secchi.

Ma come si potano le ortensie? Quello che non bisogna fare è accorciare indiscriminatamente le cime di tutti i rami: elimineresti una parte delle gemme a fiore migliori, compromettendo la fioritura. Vediamo quindi la tecnica corretta. Intanto, per potare le ortensie in vaso o a dimora in giardino, armati di cesoie ben affilate e di un paio di guanti da lavoro.

Le cesoie non sono l’unico attrezzo da potatura. Esistono altri strumenti manuali (standard e telescopici) e attrezzi a motore come motoseghe e potatori telescopici. A seconda del tipo di lavoro, per potare puoi servirti del tagliasiepi (anche nella versione di tagliasiepi telescopico) e, una volta che hai montato fili ad alte prestazioni oppure lame o dischi, del decespugliatore.

Per potare le ortensie anzitutto ti conviene eliminare i fiori appassiti, tagliando gli steli sopra una coppia di gemme ingrossate, e i rami più vecchi ormai esauriti recidendoli alla base. L’ortensia avrà un aspetto meno “confuso” e riconoscerai più facilmente i rami da eliminare e quelli da lasciare.

Il trucco per potare bene le ortensie sta proprio nel selezionare con cura i rami da tagliare:

  • Rami di un anno: fioriranno per primi e per la prima volta nei mesi seguenti perciò non vanno tagliati. Sono lunghi, vigorosi e senza ramificazioni; hanno la corteccia marrone o verde e una grossa gemma sulla punta, che darà le infiorescenze migliori, cioè più grandi e colorate.

  • Rami di 2 anni o più che riconosci dalla corteccia grigia e dai fiori appassiti sulla cima:

    • Se sono esauriti, cioè con tanti rametti deboli e senza gemme, tagliali all’altezza del ceppo come abbiamo già detto.

    • Se hanno un ramo laterale giovane e vigoroso, dopo aver tagliato il fiore secco fai un taglio di ritorno lasciandolo (riconosci un rametto promettente dal colore della corteccia e dalle gemme ingrossate). Possono esserci anche due o più rami laterali con un potenziale di fioritura: puoi lasciarli tutti, potando solo le infiorescenze appassite e la parte vecchia del ramo.

    • Di ciò che resta della pianta taglia i rami sottili, storti, mal posizionati etc.

Lascia le gemme verdi alla base delle piante: sono i futuri rami di un anno, quelli che fioriranno per la prima volta nell’anno successivo. Il risultato della potatura di un’ortensia dovrebbe essere un arbusto ben sfoltito – dove aria e luce entrano liberamente – in grado di concentrare le energie sui rami rimasti e sulla fioritura.

A proposito della potatura di arbusti da fiore come le ortensie, qui trovi un articolo su come fare la potatura delle rose, un altro genere di piante molto diffuso nei giardini. Invece a proposito di piante sempreverdi, ecco come sceglierle, potarle, curarle e, infine, una panoramica sulla potatura ornamentale.

Le ortensie sono acidofile, l’ideale per loro è un suolo fertile e leggermente acido. Come fare? Puoi correggere il pH aggiungendo della torba o pacciamando con materiale vegetale: approfondisci come acidificare il terreno.

Perché non definisci l’aiuola delle ortensie creando una bordura, magari da abbinare a un camminamento fai da te? In questi articoli trovi vari spunti per entrambi, se poi cerchi dei suggerimenti per riprogettare o progettare il tuo giardino, ti proponiamo i nostri consigli per cominciare con il piede giusto.

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