Un’attività economica e sostenibile
Molte volte preparare la legna da ardere per l’inverno è più stimolante e vantaggioso che comprarla già tagliata in negozio. Non solo perché risparmi denaro, ma anche perché mentre lo fai, puoi trascorrere del tempo all’aria aperta a contatto con la natura.
E poi – quando è svolta con moderazione - l’operazione di taglio si inserisce all’interno del processo di silvicoltura sostenibile: il prelievo legnoso ponderato che periodicamente viene eseguito sugli alberi del bosco, per garantire la coltivazione e la rinnovabilità delle sue risorse. In pratica con una sola attività fai del bene sia al tuo portafoglio che all’ambiente.
Prima di cominciare
Naturalmente, per fare legna, non è sempre necessario andare nel bosco.
Puoi benissimo riciclare i rami degli alberi potati nel giardino di casa tua.
L’importante è rispettare due regole fondamentali:
- Partire in anticipo
- Possedere la motosega adeguata
Perché la legna risulti pronta da ardere con l’inizio dell’autunno, è necessario tagliarla e accatastarla almeno 6 mesi prima. Se vivi in una zona geografica particolarmente umida, meglio allungare i tempi ad un anno. Una corretta essicazione della legna è indispensabile per accendere e tenere vivo il fuoco. La legna poco stagionata infatti rilascia una quantità inferiore di calore, si esaurisce in fretta e crea maggior fumo e fuliggine.
Accertati inoltre di avere in garage il dispositivo da taglio indicato perché, a differenza di quello che si pensa, non tutte le motoseghe sono uguali. Per le operazioni di taglio circoscritto e puntuale come questa, lo strumento migliore a cui puoi ricorrere è una motosega da potatura come per esempio il modello MTT 2500 o una motosega piccola, come per esempio il modello MT 3700. Non dimenticare infine di munirti degli adeguati dispositivi di protezione individuale.
Per salvaguardare gli occhi e il viso puoi avvalerti di occhiali protettivi idonei, visiere e cuffie antirumore per l’isolamento acustico. Proteggi bene anche le mani, le gambe e i piedi, indossando guanti, pantaloni antitaglio e stivali con rinforzi in acciaio.
Perfetto, ci siamo.
Ora possiamo finalmente passare all’azione.
Taglia la legna
Onde evitare spiacevoli inconvenienti, ricordati sempre di operare in una zona spaziosa in cui si possano maneggiare gli attrezzi senza ostacoli. Preferisci terreni piani e uniformi, per avere maggiore stabilità mentre lavori e accertati che il tronco sia immobile e non si possa spostare.
Se ti è più comodo, fissalo con dei legnetti. Inoltre, quando azioni la motosega, fallo sempre in modo corretto: sostenendone il peso con la mano sinistra e tirando l’avviamento con la destra. Per un’impugnatura maggiormente salda puoi aiutarti sistemando l’apparecchio fra le gambe. Mi raccomando, non segare per terra: rischi di danneggiare la catena e di perdere il filo.
Per cominciare, puoi trasformare tronchi e rami in cilindri uniformi lunghi un metro, per poi raffinarne le proporzioni in un secondo momento, in base alle dimensioni della caldaia o dello strumento che userai per bruciare i ceppi. Visto che la legna rimpicciolisce man mano che essicca, alcune persone preferiscono tagliare i ciocchi di dimensioni leggermente maggiori. Se sei un principiante, eccedi per cautela e spacca pezzi piccoli, finché non impari a valutare il grado di restringimento che ti puoi aspettare. Se vivi in una regione dal clima umido, ricordati di suddividere il tronco in sezioni ancora più piccole, per accelerare il processo di stagionatura.
Crea una catasta
Finite le operazioni di taglio, è il momento di occuparsi dell’accatastamento. Il luogo ideale dove depositare la legna e farla stagionare è un’area esposta al sole e alle correnti.
Evita invece zone soggette ad allagamenti, scarichi dell'acqua e/o accumuli di acqua stagnante.
Trasporta i ceppi segati nella zona prestabilita con l’aiuto di una motocarriola, in grado di reggere carichi pesanti e voluminosi, anche su terreni sconnessi. Puoi sistemare la legna in una legnaia da esterno prefabbricata o costruirne una tu stesso. L’importante è organizzare i ciocchi in una singola fila, con le estremità tagliate esposte all’aria, in modo da assicurare alla legna un’ossigenazione uniforme.
Se lo spazio a disposizione non permette tale metodo, distanzia le file quanto più possibile, per favorire la ventilazione fra loro. Si consiglia inoltre di tenere la catasta di legna sollevata dal terreno, isolandola ed evitando che l’umidità accumulata al di sotto di essa la faccia marcire nell’arco di poche settimane.
Valuta se vuoi lasciare l’accumulo esposto oppure se preferisci proteggerlo dalla pioggia.
Se opti per la prima soluzione, usa un telo di plastica nera o trasparente: i materiali neri assorbono il calore e accelerano l'evaporazione, quelli trasparenti lasciano passare la luce solare.
Aspetta che secchi
Ora non ti resta che attendere che il processo di essiccazione sia terminato. Per verificarne lo stato, puoi prestare attenzione ad alcuni fattori, primo fra tutti il colore. Mano a mano che si asciuga infatti, la legna diventa più scura. Quando ti accorgi che la parte interna dei ciocchi da bianca è diventata gialla o grigiastra, vuol dire che sono pronti per essere bruciati.
L’odore è un altro aspetto da considerare per capire se i tempi di stagionatura della legna sono maturi. Prendi un ceppo dalla catasta e annusalo: se profuma ancora di resina, devi farlo seccare ancora un po’. Viceversa: se risulta inodore, la tua legna per camino è pronta. Infine, se hai ancora dei dubbi, ispeziona la corteccia e misurane il peso: la legna secca pesa meno di quella fresca e la sua corteccia tende a staccarsi.
Bruciala
Quando sei abbastanza sicuro di avere in mano ceppi secchi e pronti da ardere, riuniscili su una superficie sgombra e ignifuga e fai un falò. Se i pezzi grandi e i rametti non si incendiano, significa che sono ancora umidi e che hanno bisogno di un altro po’ di tempo. Se prendono fuoco invece, ma emettono un sibilo, vuol dire che è ancora presente una percentuale d’acqua residua. I ciocchi che prenderanno fuoco entro 15 minuti, sono quelli completamente stagionati e quindi i migliori per la combustione.